Le cartoline paesaggistiche

L’opportunità di una raccolta che tende verso l’infinito

di Luca Villa

Colico porto 1280

Tra le piccole case, dai tetti grigi, rossi e marroni, sparse nella valle, spicca il campanile della chiesa.

buona pasqua 640Una sola, lunga e stretta strada scende nella piana e attraversa l’abitato. Completa il paesaggio la natura, piante rosa in fioritura, prati verdi e colline che variano dal marroncino all’azzurro del cielo limpido. In alto una scritta: «Buona Pasqua». 

Questa è una delle tante cartoline illustrate che venivano inviate a parenti e amici per gli auguri durante le festività. L’idea di realizzare delle cartoline augurali con immagini (disegnate) è del signor Dobson, pittore inglese. In precedenza esisteva già l’usanza dell’invio del biglietto augurale, inserito e spedito in busta.

Le cartoline illustrate erano nate da poco (1870) grazie al libraio francese Bernardeau de Sillé-le-Guillaume. 

Un ulteriore passo nello sviluppo della cartolina illustrata arrivò nel 1891 con il francese Dominique Piazza, il quale inserì una fotografia nella cartolina.     

La novità portò a spostare in breve tempo tutto lo scritto della cartolina su una sola delle due facce, quella dove era già presente l’indirizzo di spedizione, lasciando l’altra all’immagine. La Gran Bretagna, nel 1902, fu il primo paese ad adottare il divided-back, ovvero quella linea che separa il testo del mittente dall’indirizzo nel retro della cartolina. Di fatto si riduceva lo spazio per la scrittura, se però le persone avevano tanto da dire non si facevano problemi a scrivere anche sulla fotografia. 

riviera ligure 640I collezionisti odierni hanno diviso per categorie tutte le cartoline postali, la cartolina citata viene inserita nella tematica delle augurali. La raccolta che sicuramente riscuote più consensi è quella delle cartoline paesaggistiche. Facile capirne il motivo: una volta si inviavano i saluti e le immagini del proprio paese su cartolina e il destinatario poteva così rivedere il luogo in cui era vissuto; a chi invece vi era stato per breve tempo lasciava il ricordo. Ora è il legame con la località in cui si vive a decidere di collezionare questo tipo di cartoline. 

Le cartoline di inizio Novecento erano per la maggior parte in bianco e nero. Ne esistono anche di colorate. Non a colori perché la realizzazione di una stampa fotografica a colori allora era costosa. Alcune cartoline erano stampate con sfondo turchese o color seppia, variando un po’ quel chiaroscuro delle tonalità di grigio. La qualità delle foto, in quel periodo impresse su lastra, era già notevole, così pure la stampa, ed è quindi possibile ancora oggi apprezzarne i minimi dettagli. 

Le cartoline ci permettono di vedere come il paese in cui viviamo è cambiato nello scorrere degli anni. Con un viaggio indietro nel tempo ci trasportano negli stessi luoghi dove ci muoviamo abitudinariamente per andare al lavoro, al bar, al cinema, in palestra. In quelle cartoline possiamo scoprire edifici o monumenti che ora non ci sono più, camminare su strade sterrate anziché asfaltate, niente cartelli stradali o lampioni d’illuminazione pubblica, anche il nome della via o della piazza può essere diverso.  

Morbegno fiera bestiame 1280In alcune immagini ci sono delle persone. Il collezionista, visionando una cartolina paesaggistica, constatata la presenza umana, vi dirà che quella è una cartolina animata che ha maggior valore rispetto alle altre. Le persone ritratte  magari sono solo di passaggio, oppure sono ferme, più a guardare che in posa. Le più belle sono le cartoline dove l’immagine ha ripreso un momento di vita, quale il mercato del paese, il negozio al lavoro, la processione, i veicoli di allora dalla diligenza alle prime automobili. 

Longarone inizio 1280

Grazie alle cartoline possiamo rivedere il lungomare di Messina com’era prima del terremoto del 1908, i viali di Hiroshima prima dello sgancio della bomba atomica nell’agosto 1945, il paese di Longarone e la valle del Vajont prima del disastro del 9 settembre 1963. Piccoli pezzi di memoria storica. 

Rispetto ad altri oggetti da collezionare la cartolina ha una differenza: non esistono, se non in specifici casi, catalogazioni di cartoline che ne mostrino tutti i tipi esistenti e le quantità prodotte. 

Hiroshima 1280

Prendiamo quale raccolta di paragone, il francobollo, la cui produzione è nazionale: chiunque collezioni i bolli italiani può sapere con esattezza quanti ne deve raccogliere e da catalogo vederne anche l’immagine. Per le cartoline no. Proprio le cartoline paesaggistiche ne sono l’esempio, le raccolte sono legate alla città o al paese, come ho detto i collezionisti sono in buona parte persone del posto, ma hanno già la consapevolezza di aver iniziato una raccolta che non finirà mai. Una collezione di questo tipo porta automaticamente a iniziare ricerche sui luoghi delle immagini, in molti casi nemmeno semplici perché se si parla di paesi probabilmente non esistono molte pubblicazioni in merito.  

Oltre alla dimensione dell’abitato, un’altra caratteristica ci può permettere di sapere se ci sono più o meno cartoline del luogo ed è la vocazione turistica della zona. Quindi anche i piccoli paesi di poche anime sperduti in una valle montana, se avevano qualche alberghetto di villeggiatura estiva o invernale, sicuramente hanno cartoline del luogo. Probabilmente saranno solo cartoline panoramiche, del paese o delle montagne circostanti, in alternativa l’albergo o la strada principale, animate da qualche persona.   

Morbegno Piazza s antonio 1280

Usciamo dagli abitati e saliamo. Le cartoline paesaggistiche a tema montano sono un’altra possibile tematica collezionistica. Sfuggiamo dalle tracce dell’umano e ci immergiamo nella natura. Sicuri? Nelle immagini montane è facile trovare, oltre alle spettacolari cime, anche rifugi, alpinisti, dighe, croci poste sulle vette. I fotografi alpinisti di inizio secolo ci hanno lasciato, anche attraverso le cartoline, delle bellissime paesaggistiche dalle cime dei monti. Le macchine fotografiche di allora non erano sicuramente portatili e leggere come le odierne, quindi tanto di cappello per quanto realizzato. 

Le cartoline paesaggistiche si presentano in varie modalità. Quella classica prevede una singola foto dove è ripreso il panorama del luogo, oppure una via o piazza, oppure un particolare edificio o monumento. 

Magari avete la fortuna di trovare una di quelle cartoline panoramiche di città, dove si vedono palazzi e palazzi, tutti uguali, e sulla foto è disegnata una freccia che punta in mezzo a questa marea di tetti, con una scritta: «Io sono qui!».

Morbegno panorama 1280

Ci sono poi alcune cartoline che riuniscono più immagini del luogo, disposte in modo alternato o a scacchiera, e dove capeggia in qualche punto la scritta “saluti da” o “tanti saluti”. Altre cartoline sono doppie, l’immagine si sviluppa in lunghezza per la misura di due cartoline. Una cartolina di queste dimensioni ora potrebbe circolare via posta solo se messa in una busta. 

Come tenere ordinatamente archiviata la vostra collezione? Per fortuna non si parla di francobolli o monete dove, andando ad acquistare fogli e buste già preconfezionate, la spesa arriva ad essere pari al costo del materiale collezionato stesso. Ci sono i classici album a buste per l’archiviazione delle fotografie. Già questi  potrebbero andare bene. In alternativa per creare qualcosa di più personalizzato si può prendere un quaderno ad anelli A4 (se sono poche le cartoline) o un raccoglitore ad anelli stesso formato, quindi si inseriscono in modo alterno buste ad anelli per la raccolta di cartoline (normalmente prevedono 4 tasche per foglio) e buste A4 trasparenti. In queste ultime si inserisce il foglio bianco precedentemente stampato, personalizzato con tutte le informazioni delle cartolina presenti nel corrispettivo foglio per la loro custodia. 

Messina viaggiata 1901 1280

Qualcuno potrebbe pensare che iniziare ora una collezione di questo tipo risulti difficile perché è quasi impossibile trovare le cartoline. No, tante cartoline sono ancora facilmente reperibili, soprattutto nei siti online. Il loro valore è variabile da pochi euro fino a un centinaio. È una raccolta per cui occorrono ricerca e pazienza: di ricerca continua tra siti di vendita su internet, mercatini o altri appassionati collezionisti; di pazienza perché non è detto che si trovino subito tutte le cartoline per la vostra raccolta, ma non per questo bisogna scoraggiarsi nel collezionare. Tutte? No, no, scusate, ho sbagliato. Questa è una collezione che non finirà mai. 

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