Gli argentei toni della notte

editoriale | Dimensione onirica e credenze popolari

di Gloria Ciapponi

Notte giraffe 1959110 1280

«I giorni vengono distinti fra loro, ma la notte ha un unico nome». 
Elias Canetti

«Camminare all’aperto, di notte, sotto il cielo silente, lungo un corso d’acqua che scorre quieto, è sempre una cosa piena di mistero, e sommuove gli abissi dell’animo».
Hermann Hesse

«Ma tu chi sei che avanzando nel buio della notte inciampi nei miei più segreti pensieri?» 
William Shakespeare

«Cominciano ad accendersi
le domande alla notte.
Ve ne sono distanti, quiete,
immense, come astri:
chiedono da lassù
sempre
la stessa cosa: come sei».
Pedro Salinas

«Io amo la luna, assai più del sole. Amo la notte, le strade vuote, morte, la campagna buia, con le ombre, i fruscii, le rane che fanno cra cra, l’eleganza tetra della notte. È bella la notte: bella quanto il giorno è volgare. Io amo tutto ciò che è scuro, tranquillo, senza rumore. La risata fa rumore. Come il giorno». 
Totò

notte staccionata 1920

La notte è un momento pieno di mistero e l’aspetto più affascinante del sonno che la accompagna sono forse i sogni, a volte nitidi o confusi, spaventosi o straordinari. I sogni sono stati studiati da molti esperti perché, oltre ad avere una funzione biologica, hanno un compito fondamentale, cioè quello di liberare la mente dal disordine perché sono il risultato del lavoro del nostro cervello che tenta di interpretare le esperienze diurne, tra realtà e fantasia.

In quelle ore inoltre la mente compie un’attività particolare: si formano circuiti cerebrali e si sollecitano strutture della corteccia rimaste inattive durante la veglia. Così durante il sonno REM i rapidi movimenti oculari ricercano ed elaborano le informazioni accumulate durante il giorno, per cui il sonno ha un ruolo cruciale nella memoria.

Per affrontare al meglio il riposo notturno, qualcuno consiglia di curare la fase che precede l’addormentamento. Infatti le ultime ore di veglia dovrebbero essere le più tranquille, quindi andrebbero evitati la palestra, i videogiochi, il computer, ecc. tutte attività che mantengono alto il livello di attenzione del cervello, impedendogli di rilassarsi. Andrebbero evitati anche alcol, caffeina e nicotina ed eliminati, nello spazio dove si dorme, tutti gli apparecchi elettronici, telefonini e televisori compresi.

La notte è un momento particolare anche nell’esperienza spirituale, propizio per certe esperienze, ma negativo per altre: per alcuni è il momento in cui prevalgono le tenebre e le forze avverse, per altri quello dell’esperienza mistica e dell’incontro. Per gli antichi babilonesi gli dei comunicavano con gli uomini solo di notte quando gli astri erano visibili, mentre la luce del sole era una forza tenebrosa perché li faceva tacere. E quando il sole veniva scacciato dalla luna essa faceva crescere le piante con i suoi effetti rigeneranti e i suoi cicli che scandivano semine e potature.

Notte giraffe 1959110 1280 

Ma l’aura notturna è anche poesia, arte, ha colori argentei e pallidi, profondi e oscuri, induce pensieri dolci o tormentati. Così più la notte è buia, più luminose sono le stelle e più densi sono i pensieri che con la luce del giorno si trasformano o svaniscono persino.

Ed è proprio in queste notti, quelle intorno al 21 di giugno, che si celebra il trionfo di quello che è il giorno più lungo dell'anno, ma che contemporaneamente rappresenta l'inizio del suo declino: dopo il Solstizio d'Estate, le giornate iniziano lentamente ad accorciarsi.

Solstizio deriva dal latino solstat, il sole si ferma, si arresta, e pare davvero che il sole indugi un po' in questa posizione, prima di riprendere il suo cammino discendente; raggiunge la sua massima declinazione positiva rispetto all'equatore celeste, per poi ripercorrere il cammino inverso.

Se vogliamo sentire la forza che unisce cielo e terra è ora più forte, questo ci raccontavano gli antichi popoli che pare fossero a conoscenza del fatto che le misteriose linee energetiche che solcano la superficie terrestre, aumentano la loro carica tramite la potenza solare.

21 giugno: inizia il periodo che va dal Solstizio d’Estate alla notte di San Giovanni, considerata la più ricca di influssi magici e celebrata ovunque con feste che si ispirano a tradizioni antichissime, in una suggestiva fusione di sacro e seducente pagano. Il sole è allo zenit, nel tropico del cancro, nella massima altezza del cielo e sosterà lì fino al 24, nello stesso punto rispetto all’orizzonte. E questo era considerato un intervallo magico, da rispettare timorosamente con cerimonie propiziatorie che sopravvivono ancora oggi con diverse connotazioni locali.

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Si riteneva che il grande fuoco sacro entrasse nella costellazione della luna dopo un rito nuziale tra i due astri che generava due polarità opposte: la luce più lunga dell’anno, l’oscurità più breve.

Si narrava che in queste notti tutte le piante fossero influenzate da una straordinaria capacità divinatoria e si usava raccogliere certe erbe e lasciarle in una conca piena d’acqua fino all’alba per acquisire la capacità di tramutare i sogni in realtà.

Qualcuno accendeva il fuoco, considerato capace di allontanare gli spiriti maligni, con la tradizione di saltare sulla fiamma esprimendo intensamente un desiderio. Vengono mangiate ancora le «lumache di San Giovanni» contro il tradimento; in qualche località, si predice il futuro nella forma assunta dall’albume di un uovo versato in un bicchiere d’acqua e lasciato esposto al chiaro di luna, e ancora all’alba del 24 di giugno le ragazze dovrebbero guardare l’oriente perché colei che riconosce nel sole la testa recisa di San Giovanni troverà l’amore entro l’anno.

E allora buona estete e buona notte!

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