Il fumetto censurato

Le eroine sotto esame tra scandalo e normalità

a cura di Luca Villa

diabolikDiabolik bacia Eva Kant

1962: un pericoloso ladro fa la sua comparsa nelle case degli italiani. Imprendibile, veste completamente di nero e il suo nome è Diabolik. Ideato dalle sorelle Giussani questo personaggio è l'apripista di un nuovo filone fumettistico italiano.

È denominato nero, dove l'eroe non è detto sia il buono di turno. Il re del terrore porta un'altra importante novità nel fumetto introducendo il formato tascabile, più pratico del giornale e più leggibile della striscia.
Negli anni successivi faranno la loro comparsa altri colleghi, tutti obbligatoriamente mascherati, alcuni molto cattivi e altri un po' meno. I loro nomi sono Mister X, Jnfernal, Maskar, Sadik, Genius e tanti altri. Due di loro, Kriminal e Satanik, lasciano però il segno.
Nelle storie disegnate da Alberto Raviola, in arte Magnus, appaiono le prime donne in lingerie, ma anche nude viste di spalle o nascoste nella penombra delle tavole inchiostrate a nero.
Numero uno, tavola numero 34: Marny Bannister, diventata Satanik, si propone nuda a un ricco uomo. Nuda? Beh, non proprio. Con un braccio si copre il seno e una mazzetta di banconote nella mano dell'uomo nasconde il resto di ciò che non si può mostrare.
Non è sufficiente.
La censura dell'epoca, molto attiva nelle pubblicazioni cartacee, etichetta le storie come "Fumetti per adulti". La novità attira il pubblico maggiorenne fino al quel momento legato a tutt'altro genere di storie, ma soprattutto a un diverso tipo di donne, mamme nei racconti per bambini o squaw di secondo piano, castigate nelle vesti, nelle avventure western alla Tex Willer.
Passano pochi anni e arriva Isabella. Viene pubblicata nel 1966 dalla Editrice 66 di Renzo Barbieri. Isabella è una bella, giovane e nobile francese, duchessa di Chateau Salins.
Il periodo storico è il XVII secolo e l'ambientazione riprende un filone cinematografico italianodel momento, cappa e spada, muovendosi tra castelli, dimore nobiliari, ma anche taverne e navi di pirati. Isabella nasce povera tra gli zingari e scoprirà solo più tardi la sua nobiltà.
Abile con la spada e con i pugnali cercherà vendetta contro chi ha distrutto la sua famiglia.
All'interno della storia le nudità si riducono a poche tavole e rientrano nella storia tra avventure amorose, nobili depravati e violenti pirati.
Nudi? Anche qui il tutto è ridotto a seni e natiche all'aria, ma non c'è ancora un vero nudo integrale.
Cambia il disegno ma cambia pure il testo. Già, perché prima di finire nel sontuoso letto di un castello o in un prato sotto un cielo di stelle c'è una parte iniziale di apprezzamenti, complimenti ed esplicite richieste, anche queste in un tono pacato di discorsi tra cavalieri e damigelle. In taluni casi il doppio senso sostituisce la battuta scandalosa. Solo più avanti con gli anni anche il testo fumettistico degenererà in volgarità pornografica.

goldrakeSempre nel 1966 vengono pubblicati dalla Editrice 66 anche Goldrake e Messalina. Messalina vive nell'antica Roma, Goldrake è un agente segreto. Come per Isabella anche qui il genere gioca su due filoni cinematografici popolari, quello storico italiano alla Ercole e Sansone, e quello degli agenti segreti alla 007.
I fumetti escono con cadenza quattordicinale, questa produzione a getto obbliga i disegnatori a sfornare tavole su tavole con una perdita di qualità grafica. Messalina chiuderà la propria vita editoriale nel 1974 al numero 178, Isabella si ferma due anni dopo al numero 244, Goldrake termina nel 1980 con 316 numeri. Sono quantità di tutto rispetto e non sono molti i personaggi o serie a poter vantare di aver avuto sulla costa dell'ultimo fumetto un numero a tre cifre.
Gli anni '70 portano a cambiamenti nei costumi sessuali italiani e i fumetti vanno di pari passo. Quello che prima è scandalo, il seno nudo, ora è normalità. L'erotico si perde nel pornografico.
Ma prima di arrivare a questo cambiamento, in questo percorso durato alcuni anni, sono numerosissimi i titoli di serie che nascono e chiudono. Tra queste c'è quella delle affascinanti "femmine vampiro". La nascita di questi fumetti con donne dominanti, aggressive e pericolose, arriva dalla spinta verso la parità del sesso, in un periodo di crescita dei movimenti femministi.
Jacula è la prima e si presenta al lettore italiano nel 1969, è una bionda vampira che, a dispetto dei normali amici di Dracula, può muoversi durante il giorno. Il fumetto avrà una longeva vita e terminerà la produzione nel 1982 dopo 327 pubblicazioni.
Del 1972 è Zora la Vampira. Come per Jacula la sua vampirizzazione avviene a metà dell'800 e pure lei ha il dono di potersi muovere anche durante il giorno. La storia vede Zora, schiava di Dracula, ribellarsi per legarsi a una vampira lesbica, Frau Murder. Particolarità del personaggio è che quando si eccita sessualmente le crescono i canini.
È il 1977 quando nasce Sukia. Il passo al pornografico oramai è già stato fatto e vedere un attributo sessuale nei fumetti non è più tabù, sempre comunque sotto il marchio di fumetto per adulti. In Sukia, vampira americana con il volto di Ornella Muti, il sesso è esplicito e non si nasconde più nulla. Nel fumetto, oltre alla parte horror immancabile nei racconti con vampiri, entra anche lo splatter. L'abbinamento pornografia-splatter farà da tema per numerose serie fumettistiche degli anni '80.
Umorismo fa coppia con erotismo e con diverse "famose" serie di fumetti anni '70 quali Lando, il Tromba, il Montatore. Quest'ultimo ha il viso di Lando Buzzanca, operaio in fabbrica che rivendica i propri diritti. Viene disegnato da Milo Manara, il quale farà la sua fortuna di disegnatore proprio con fumetti erotici, ma di qualità grafica superiore a quei disegni in bianco e nero, in un piccolo fumetto tascabile e con un pubblico che spazia oramai nell'internazionale.

Luca Villa – Circolo Culturale Filatelico Numismatico Morbegnese

 

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