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Care lettrici - Cari lettori

Sei in Valle è un contenitore culturale, un trimestrale che lancia con questa periodicità dei temi stimolanti, intriganti. Li lancia come una sfida per i nostri collaboratori che scrivono nella propria rubrica dedicata e per chi ci legge, mosso da una sana curiosità. A voi la scelta! Leggere partendo da un tema o farlo consultando la rubrica che più vi interessa.

Quando si fa moneta

In quante vesti è stata coniata?

di Luca Villa

monete libertaLa libertà, parola, idea, pensiero, aspirazione o altro ancora, ha sempre avuto nella monetazione la sua connotazione materiale femminile. La dea Libertà è così diventata un simbolo, non solo per i cittadini romani di duemila anni fa, ma anche per chi ancora oggi vuole dare un volto alla libertà.

Nell'Impero romano sono circolate diverse monete a titolo della Libertas. C'era la Libertas Augusta, la Libertas Publica, la Libertas Restituta.
Ognuna ha avuto una sua funzione anche se, partendo dal presupposto che il concetto di libertà nel mondo romano non era lo stesso odierno, non è sicuro a volte il messaggio che la moneta volesse diffondere nella sua raffigurazione.
ROMA Libertas AugustaSe diciamo Libertas Augusta intendiamo la libertà dell'Imperatore di poter fare tutto o quella dei cittadini romani di avere delle libertà concesse dall'Imperatore?
Una di queste è invece esplicita: raffigura la Libertà con in una mano il pileo. È il gesto che il padrone faceva verso lo schiavo quando gli dava la libertà, toccarlo con un bastone (rudis o vindicta) e dare in dono un pileo, berretto di lana a forma piramidale.
Anche Marco Giunio Bruto coniò un denario sulla Libertas. Era però un'idea tutta sua di libertà, in quanto rivendicava l'assassinio di Giulio Cesare e si appellava a liberatore di Roma contro la tirannia.
Il denario fu una delle monete d'argento più in uso nel mondo romano, circolò su tutto il suo territorio per quasi 500 anni. Parecchie delle raffigurazioni Libertas le troviamo su queste monete.

Una libertà discussa fu quella del quarto di dollaro statunitense del 1916. Le immagini e il conio della moneta vennero realizzate dallo scultore Hermon Atkins MacNeil, il quale posizionò su un verso la dea Libertà e sull'altro un'aquila in volo. È il 1915 e siamo in piena Prima Guerra Mondiale.
Gli Stati Uniti non sono ufficialmente in guerra, ma MacNeil presenta un disegno prettamente militarista con la dea Libertà rivolta con lo sguardo verso est, l'Europa, fornita di scudo a guardia contro possibili attacchi. Per l'immagine della dea Liberty posò Doris Doscher, attrice di film muti il cui nome d'arte era Doris Doree. Non senza problemi organizzativi tra la Zecca americana e MacNeil, la moneta entrò in circolazione nel 1916.
USA quarto dollaro Standing Liberty 1917Ma già nel 1917 il quarto di dollaro cambiò la sua immagine. Gli Stati Uniti erano entrati in guerra e dal Ministero del Tesoro si erano posti dubbi su quella dea Libertà che si pone in fronte al nemico con tanto di scudo, ma a seno scoperto. Ed ecco che allora la dea Libertà si ritrova con indosso una cotta di maglia a difesa del corpo.
La moneta venne prodotta dal 1916 fino al 1930 e in quei quindici anni di vita ne furono realizzate quattro varianti. Dal punto di vista numismatico la prima variante è la più rara poiché venne prodotta nel solo 1916 (circa 52.000 monete coniate). Ora viene scambiata intorno ai 10.000 dollari.
Molte sono e sono state le monete statunitensi con l'immagine della Libertà, senza dimenticare che in ogni conio USA la scritta Liberty è sempre presente.

ITALIA 20 centesimiUna delle più belle monete emesse dall'Italia durante il periodo del Regno, fu il 20 centesimi della Libertà Librata. Era in nickel e venne prodotta per la circolazione dal 1908 al 1922, con una pausa dal 1915 al 1918, anni in cui l'Italia ha combattuto nella Prima Guerra Mondiale. Per i propri amici collezionisti Vittorio Emanuele III, appassionato numismatico, la fece produrre anche dal 1926 al 1935, con tirature variabili dai 50 ai 500 pezzi. La moneta da 20 centesimi si può vantare di essere una delle poche monete emesse dal Regno d'Italia senza l'effige del Re.
La bella immagine della Libertà, capelli e vesti fluttuanti in aria e con in mano una
fiaccola, la contraddistingue dalle altre monete dell'epoca, graficamente scadenti. Il conio venne realizzato da Leonardo Bistolfi, scultore e paladino del movimento culturale del simbolismo in Italia nel primo novecento. Nella sua piccola ma felice carriera di medaglista, c'è anche una Libertà liberata in aria, nel pieno stile Liberty.

 

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