• quadrifogli
  • rana farfalla
  • fiori di campo
  • anatroccoli
  • rosa bianca

Care lettrici - Cari lettori

Sei in Valle è un contenitore culturale, un trimestrale che lancia con questa periodicità dei temi stimolanti, intriganti. Li lancia come una sfida per i nostri collaboratori che scrivono nella propria rubrica dedicata e per chi ci legge, mosso da una sana curiosità. A voi la scelta! Leggere partendo da un tema o farlo consultando la rubrica che più vi interessa.

Essenziale

Sentirsi immersi in un eterno presente dai contorni perfetti

di Cassandra Mevio Gibert

liberta new generation

Da tempo la sentivo graffiare le pareti della mia anima, ma una sera si è insinuata nella mia carne ed ha iniziato a crescere attraversandomi con le sue radici: in quell'istante ho compreso ogni cosa.

La libertà si è riversata completamente su di me in un solo atto, efferata ed evanescente mi ha attirato verso il suo dolce abisso. Ho scoperto che è solo con il tempo che la si può veramente incontrare ed è mutevole, cambia in base alla propria essenza. A diciassette anni si può ancora deporre il cinismo della maturità per rivolgere il proprio sguardo colmo di speranza sugli immortali ideali, e la libertà era rimasta per me fino a poco tempo fa solo un concetto, un'idea appunto indefinibile e sfuggente, esotica e in un certo senso stravagante. Volevo tremendamente carpirne il significato più profondo e vi sono riuscita nel momento in cui ero meno consapevole della sua presenza. Le vacanze estive sono il regno cristallizzato dei sogni nel quale è più facile seguire un impulso disprezzandone le conseguenze, soprattutto quando non si ha neppure ancora raggiunto la maggiore età, perciò è nell'autonomia che ho sfiorato la sensazione eterea alla quale si cerca irrimediabilmente di dare un nome: libertà.
Quella notte mi trovavo con degli amici conosciuti da pochi giorni, ma che già consideravo con la sicurezza dell'ingenuità legati a me, parlavamo di questioni leggere o anche importanti, lasciavamo il tempo scorrere senza prestarvi attenzione scandendolo unicamente con qualche sigaretta condivisa. Mentre le ore passavano a poco a poco alcuni se ne andavano perché assonnati, guardai per la prima volta l'orologio dopo aver constatato che eravamo rimasti in due e segnava le due e trenta del mattino. Ero come immersa in un eterno presente dai contorni perfetti, raramente in tutta la mia vita mi sono sentita così meravigliosamente inserita in un equilibrio speciale, un universo molteplice, ma unico e fisso. Sapevo che avrei potuto fare qualsiasi cosa fosse in mio volere, senza coscientemente saperlo, intuivo che il mio potere decisionale era diventato intimamente mio e di nessun altro, non avevo obblighi, né impegni, ero come un evaso non ricercato, della stessa materia dell'aria pura. Assaporando questo sentimento di infinito continuai a chiacchierare finché non decidemmo così su due piedi di mangiare qualcosa e uscimmo. Erano le tre, la notte era limpida, non ricordo se si vedessero le stelle, nonostante non avessimo alcun permesso di uscire dal campus nel quale soggiornavamo varcammo il cancello silenziosamente e ci ritrovammo a passeggiare per le vie del centro. Eravamo liberi nel pieno ed esatto senso della parola. Raggiungemmo l'irrinunciabile McDonalds e assaltammo un supermercato aperto h 24 seguendo un flusso continuo che traeva origine da noi stessi e da nessun altro. Mi sentivo galleggiare nella mia serenità, dimentica di quel resto del mondo che da adolescenti sembra infestare ogni petalo della vita con le proprie restrizioni e i propri codici di omologazione, ero me stessa e finalmente libera di esserlo e di viverlo. Ritornata al campus mi sdraiai sfinita a letto, vidi il soffitto della stanza trapuntarsi di stelle e capii che cosa fosse la libertà anche se non ero capace di tradurlo a parole, compresi perché fosse tanto desiderata e preziosa, perché si sacrificasse l'esistenza per lambirla e perché non ne potevo fare a meno. In quella che avrebbe potuto sembrare una serata banale di infrazione delle regole ho scorto un riflesso più splendente e discreto, di una potenza enorme, forse apparirò folle, ma non importa perché ho provato un'emozione che non finirò mai di ricercare in futuro.
La mia libertà è stata vivere intensamente ogni frammento di quella notte, trattenere fra le mie dita qualcosa di particolare che si era incarnato davanti ai miei occhi, qualcosa nel quale avevo creduto come si crede a una fiaba, ovvero vi avevo solamente sperato. Invece l'ho vissuto. La libertà è essenziale perché è attraverso di essa che si percepisce la vita, che si sente scorrere la felicità nelle proprie vene fino a raggiungere il cuore pulsante per poi irradiarsi nell'intera anima.

 

Articoli del tema precedente

Le parole

editoriale | Strumenti per essere

di Gloria Ciapponi

occhio variopinto 1920

«Vi erano fasci di diversa luce sul culmine dell’arco, come punte di una corona, e ardevano. L’arco scorreva lungo le zone vicine del cielo, sfavillava leggermente e si spostava con delicati guizzi nel vasto spazio».
tratta dalla novella «Cristallo di rocca» di Adalbert Stifter

Leggi tutto...

Parole in fila

La fotografia delle sillabe

di Andrea Basci

pentagramma basci 1920

Lascio che se ne vadano, senza briglie, lascio che il fiume di parole attraversi dritto i pensieri e che le più importanti riposino in anse nascoste.

Leggi tutto...

Tra IA e poesia

Cura e potere - distruttivo e creativo - della parola

di Gaia Missarelli

bergonzoni alessandro 1689

Alessandro Bergonzoni

«Con la parola mi sento altrista, basta artista. Altra arte, arte degli altri, con gli arti, per gli altri, altrimenti. Ecco la parola crealtà: io non voglio dimenticare la realtà ma filosoficamente voglio crearne un’altra, la crealtà, che non esclude la prima ma inventa la seconda».
Alessandro Bergonzoni

Leggi tutto...

Ti voglio bene

Tre parole magiche... 

di Gina Grechi

bleeding heart 1425870 1920

Spesso ho bisogno di dire «ti voglio bene» alle persone a cui voglio bene. È un'esigenza che cerco di soddisfare immediatamente, perché mi appaga moltissimo e perché, certe cose… non vanno mai rimandate!

Leggi tutto...

Testimonianze datate 1944

Dal Corriere dei Piccoli alle lettere dal fronte

di Luca Villa - SECONDA PARTE

4 cartolina stalag X B

Nel Corriere dei Piccoli numero 26 del 25 giugno 1944 si racconta di Marta, una signora anziana che siede nei banchi di scuola insieme ai bambini poiché sta imparando a leggere e a scrivere.

Leggi tutto...

Testimonianze datate 1944

Dal Corriere dei Piccoli alle lettere dal fronte

di Luca Villa - PRIMA PARTE

1944cdp22grande cop

Un titolo, una data, una descrizione, uno scritto: le parole presenti in un oggetto raccolto, danno un valore aggiunto a quanto collezionato.

Leggi tutto...

Back to top
Condividi